Descrizione

Bassorilievo di Krishna

Dimensioni: 19 x 5, altezza 30 cm

Materiale: legno

Provenienza: India

Epoca: metà ‘900

Krishna

Krishna e’ fra le divinità induiste più conosciute e venerate. Ottava incarnazione di Vishnu, viene considerato l’avatar (incarnazione) per eccellenza. A causa di una predizione che il sovrano che regnava ai quei tempi avrebbe trovato la morte per mano di uno dei figli Devaki (madre di Krishna), tutti i suo figli vennero sistematicamente uccisi dal sovrano. Per sfuggire a questa persecuzione, Krishna fu scambiato con un altro neonato e scampò così alla morte. Venne affidato a un pastore che lo crebbe insieme a sua moglie. Un giorno il fanciullo fu sorpreso dalla madre adottiva dopo aver rubato il burro, con l’aiuto degli altri marmocchi, ma cercò spudoratamente di negare l’evidenza. Quando però la madre gli ordinò di aprire la bocca, vide spalancarsi dinanzi a sé l’immane gioco cosmico del samsara, l’immensità dell’universo rotante racchiuso in quel piccolo corpo. Egli crebbe così nei poschi tra i pastori e le loro figlie (Gopi) amoreggiando con loro. Divenuto adulto uccise il tiranno suo persecutore e prese possesso del proprio regno. Il Mahabarata (poema epico indiano) racconta che chiese ad Arjuna, il più valoroso dei guerrieri del poema, di scegliere fra la sua presenza o il suo esercito. Arjuna scelse la presenza di Krishna e lasciò l’esercito ai suo avversari. Krishna divenne così l’auriga di Arjuna e lo sostenne quando prima della battaglia finale questi prese in considerazione la possibilità di arrendersi davanti alla prospettiva di uccidere tutti i suo cari che facevano parte dell’esercito avversario. Il profondo e illuminato discorso sostenuto in quella occasione forma la Bhagavadgita (parte finale del Mahabarata): il canto più popolare fra gli induisti. Alla fine della sua era, dopo una feroce battaglia interna alla sua stirpe, si ritirò nella foresta dove venne colpito da una freccia al calcagno, suo unico punto vulnerabile. Lasciò così il suo corpo e tornò alla sua forma divina. La sua morte diede fine alla terza epoca del mondo e inizio al Kali-Yuga, l’era attuale. Viene spesso rappresentato mentre suona il flauto in compagnia delle mucche e della pastorella preferita Radha quale incantatore mistico delle anime. Il suo colore è il blu.