Descrizione

Libro tibetano di preghiere

Dimensioni: 14 x 44 cm, spessore 6 cm

Materiale: carta di riso, legno policromo

Provenienza: Tibet / Nepal

Epoca: metà ‘900

N.B. La copertina di questo libro è di origine tibetana, mentre le pagine in sanscrito sono nepalesi (Newari).

Nel corso dei decenni questa usanza era comune per preservare manoscritti rimasti senza custodia.

 

Testi e scritture tibetane

La scrittura fu introdotta in Tibet verso l’anno 640 su volontà di re Songtsen Gampo. Egli ritenne necessario mettere sotto forma scritta tutti gli insegnamenti e i pensieri che pellegrini, monaci erranti e uomini sapienti diffondevano fra le valli e le montagne del suo regno. Fece partire un gruppo di giovani verso il Kashmir, in India, che allora veniva considerato il luogo dove potere apprendere il profondo significato del pensiero buddhista.

Pochi di questi ragazzi riuscirono a fare ritorno in Tibet, ma portarono con sé una conoscenza sufficiente per dare vita ad un alfabeto ispirato al sanscrito (la lingua ritenuta la più perfetta e pura) che si potesse adattare alla lingua tibetana.

Fu così che con l’aiuto di pandit indiani e di sapienti traduttori finalmente i testi religiosi, fino ad allora tramandati solo oralmente, poterono essere trascritti e conservati per i tempi a venire.

Ci vollero più di sei secoli per riuscire a formare le due raccolte di testi fondamentali che costituiscono la letteratura religiosa tibetana:

  • il Kangyur, formato da 108 volumi
  • Il Tangyur di 225 volumi che compongono i commenti ai testi fondamentali

Questi testi venivano e vengono ancora oggi conservati su fogli mobili, messi tra due copertine di legno (a volte incise e dipinte in modo accurato e prezioso) e avvolti in tessuti che li proteggono. Vengono impilati su ripiani appositi, in posizione elevata rispetto al pavimento: le librerie che custodiscono questi scritti a volte sono costruite affinché i credenti possano passarci sotto e in questo modo assorbirne la santità e la saggezza in essi contenute.

Solo l’inflessibile e ostinata abitudine che obbligava a imparare i testi antichi a memoria ha permesso di salvare questa antica e preziosa sapienza dalla follia distruttrice della rivoluzione culturale cinese del XX secolo.